Attività dell’OIM - Organizzazione Internazionale per le Migrazioni a favore dei minori stranieri non accompagnati


Il Comitato Minori Stranieri si avvale dell’OIM - Organizzazione Internazionale per le Migrazioni per l’espletamento delle indagini familiari nei Paesi di origine. L’OIM offre un supporto nel rintraccio delle famiglie dei minori non accompagnati e fornisce informazioni utili alla comprensione del contesto di origine del minore. 


Attraverso l’incontro e il colloquio con i familiari, l’OIM delinea un quadro del contesto familiare e locale di provenienza di ogni minore. Ciò allo scopo di fornire ai Comuni, agli assistenti sociali e agli operatori responsabili per l’accoglienza e la protezione dei minori elementi utili per:
  • conoscere la storia familiare del minore e le motivazioni alla migrazione;
  • approfondire le eventuali criticità o vulnerabilità che possono essere emerse dai colloqui con il minore;
  • calibrare il percorso di accoglienza/integrazione in Italia per il minore, adattandolo meglio ai suoi bisogni e alle sue motivazioni;
  • valutare le eventuali possibilità di reintegrazione nel paese di origine, in un’ottica di sostenibilità e di tutela del superiore interesse del minore.
Come funziona la procedura
Il CMS dà impulso al “family tracing” mediante la trasmissione all’OIM della scheda di segnalazione compilata dai Comuni. L’OIM attiva lo staff presente nel paese di origine o di residenza del minore, che contatta la famiglia del minore e organizza l’intervista, tenendo conto delle indicazioni e richieste di approfondimento contenute nella scheda. I colloqui con le famiglie dei minori vengono svolti da personale qualificato OIM nei paesi di origine, e ove possibile, in collaborazione con i servizi sociali locali.

Il colloquio con la famiglia avviene presso la residenza della stessa, e si basa su un questionario semi-strutturato, mirato alla comprensione tanto delle condizioni e prospettive di vita della famiglia quanto della situazione vissuta dal minore prima di partire e alle motivazioni e modalità della sua emigrazione verso l’Italia.

Successivamente all’incontro con la famiglia viene redatta una relazione, che dopo essere stata tradotta in italiano è trasmessa al Comitato per i Minori Stranieri.

Come gli enti locali possono facilitare le attività di rintraccio della famiglia del minore da parte dell’OIM
  • Informare il minore che la sua famiglia riceverà una visita, e  spiegargli le finalità di questo incontro;
  • Tranquillizzare il minore sul fatto che questa visita alla famiglia non servirà per organizzare il suo ritorno a casa, a meno che non sia lui/lei a farne richiesta specifica.
Nella scheda di segnalazione che viene inviata dall’ente locale al Comitato è consigliato di:
  1. riportare tutti i dati utili per contattare la famiglia, specialmente numero di telefono e indirizzo dei genitori/familiari più stretti, o in alternativa di conoscenti in contatto con la famiglia stessa; 
  2. riferire sui rapporti del minore con la famiglia prima della partenza e l’eventuale coinvolgimento della famiglia nel viaggio del minore verso l’Italia; 
  3. fare espressa richiesta di uno specifico approfondimento nel corso dell’intervista con la famiglia del minore, nel caso in cui ci si trovasse di fronte a particolari problematiche (relative tanto alla dimensione psicologica o familiare, quanto all’identificazione del minore o all’ambito sanitario, etc.); 
  4. parallelamente, il Comitato potrà richiedere ai servizi sociali una relazione di aggiornamento qualora si evidenziasse la necessità di approfondire aspetti specifici relativi alla storia e al percorso del minore.
Programmi di reintegrazione

Una volta valutata l’effettiva volontà del minore di fare ritorno nel proprio paese di origine – o di ricongiungersi comunque con la sua famiglia in un paese terzo – e verificata l’assenza di motivi ostativi da parte delle autorità competenti, il personale OIM sostiene il minore nella definizione del suo personale programma di reintegrazione, sulla base di quanto emerso dall’analisi del contesto socio-economico di origine (colloquio con la famiglia) e in coordinamento con il mediatore culturale e l’assistente sociale del Comune presso cui è accolto il minore.

Tale progetto, definito alla luce dei bisogni espressi dal minore e incentrato sul principio del diritto all’unità familiare, deve essere approvato dal Comitato per i minori Stranieri.

L’OIM offre assistenza durante tutta la fase preparatoria al ritorno del minore (predisposizione documenti di viaggio, scorte se necessario, organizzazione del viaggio e acquisto biglietti, etc.) e, attraverso i suoi uffici nei paesi di origine dei minori, segue il minore lungo tutto il suo percorso di reintegrazione familiare e socio-educativa e/o lavorativa, approntando laddove necessario uno specifico supporto medico o psicosociale.

In particolare, il programma di reintegrazione offre al minore un supporto mirato e continuativo per riprendere gli studi, intraprendere un corso di formazione professionale o un  tirocinio, oppure avviare un’attività lavorativa in proprio.

L’assistenza alla reintegrazione garantita dall’OIM è improntata ai principi di sostenibilità e inclusività, essendo la partecipazione e il sostegno della famiglia spesso essenziali per la piena riuscita del progetto elaborato dal minore.

Inoltre, l’OIM fornisce al Comitato, attraverso relazioni periodiche, gli elementi di riscontro della effettiva messa in opera di tale progetto.

Per maggiori informazioni:

http://www.italy.iom.int/index.php?option=com_content&task=view&id=41&Itemid=61
 

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