Traffico di Migranti, il business delle navi fantasma

Ieri 3 Gennaio 2015 è attraccato al porto di Corigliano Calabro il mercantile Ezadeen con 360 profughi siriani, tra i quali risultano anche 70 minori di cui 8 Minori non accompagnati.
I soccorsi sono stati coordinati dalla Guardia Costiera della cittadina Jonica dopo che l'imbarcazione è stata abbandonata dagli scafisti che verosimilmente da questo "carico umano" hanno incassato circa 500.000 dollari.

Dopo lo sbarco i i migranti sono stati portati nel centro di accoglienza per le procedure di identificazione, mentre gli 8 minori non accompagnati sono stati trasferiti ad una casa famiglia di Corigliano in attesa di decidere dove trasferirli.

La nave Ezadeen come quella lasciata a 40 miglia a largo di Capo Leuca mostrano la nuova strategia dei trafficanti di esseri umani, quello delle c.d. Nave Fantasma, che poi di fantasma non hanno nulla. Sono navi acquistate dai trafficanti di esseri umani per poche migliaia di dollari e poi abbandonate in prossimità delle coste italiane con un saldo milonario per i trafficanti.

"E' il terzo caso che registriamo in queste ultime settimane di nave abbandonata al suo destino con centinaia di persone a bordo", spiega l'Ammiraglio Giovanni Pettorino, comandante dei reparti operativi della Guardia Costiera.

Questo trend ha fatto emergere un nuovo modus operandi da parte dei criminali che trafficano nella disperazione umana, aggiunge Pettorino "mercantili al termine della loro vita operativa, carrette del mare acquistate a 100-150mila dollari e poi riempite di centinaia di migranti, in prevalenza di nazionalità siriana, che arrivano a pagare ciascuno anche 6mila dollari per la traversata dalle coste turche alla volta dell'Europa".
Questa nuova modalità di traffico fa guadagnare ai trafficanti anche 5 milioni di dollari per ogni viaggio "e quindi non hanno alcuna remora ad abbandonare la nave, considerando il margine di guadagno".

Da dove partono queste navi che rotta seguono? 
 “Si parte da ogni città turca che abbia un porto,Instanbul, Mersin, Antalya, con cadenza ogni due o tre giorni”,hanno riferito i siriani ospitati nelle scuole di Gallipoli.

In particolare il porto di Mersin sembra essere il luogo di partenza più gettonato, riferiscono che le operazioni di trasbordo avvengono alla luce del sole. 

Come mai seguono questa rotta  via mare e no quella via terra? Molto probabilmente per via del muro costruito ad Evros, con la sua barriera di circa 10 km di filo spinato e camere termiche.

Il nuovo modus operandi dei trafficanti di carne umana consiste ne l' impostare "il pilota automatico e la rotta verso le coste italiane, bloccando il motore ad una velocità di circa 10 nodi”, conferma l’ammiraglio Pettorino. E le navi alla deriva in un tratto di Mediterraneo dal traffico intenso rischiano di trasformarsi in bolidi, un “gravissimo problema per quanto riguarda la sicurezza della navigazione”.

LEONARDO CAVALIERE

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