Dove i bambini rifugiati dormono

Where the children sleep è il titolo della raccolta fotografica del pluripremiato artista Magnus Wennman. L'artista svedese, vincitore di due World Press Photo Awards e quattro volte vincitore dello Swedish Photographer of the Year Award, ha fotografato i rifugiati negli innumerevoli campi profughi durante il loro viaggio attraverso l'Europa. In queste foto si colgono le emozioni e i sentimenti di paura e angoscia che tormentano i piccoli migranti quando giunge l’ora della nanna.
L'obiettivo di questi scatti è far conoscere la situazione di vulnerabilità di questi bambini sfollati a causa della guerra e supportare l'Alto Commissariato dei Rifugiati.


C'è Lamar, 5 anni, che tornata dall'asilo, a Baghdad, ha trovato la sua casa distrutta dalle bombe. Ha dovuto lasciare le sue bambole e il trenino con cui amava tanto giocare, e ora dopo due tentativi di attraversare il mar Egeo dalla Turchia a bordo di un piccolo gommone, è riuscita ad arrivare al confine, chiuso, dell'Ungheria. Ora Lamar dorme su una coperta nel bosco, spaventata, congelata, e triste. Poi ci sono i fratellini Ralia e Rahaf, 7 e 13 anni, orfani di madre, in fuga da Damasco che dormono per le strade di Beirut. Di notte si fanno forza tenendosi per mano.
C'è Mahdi di un anno e mezzo, che dall'inizio della sua vita, ha potuto sperimentare, prima la guerra e ora la fuga. Dorme profondamente, nonostante intorno a lui vi siano centinaia di rifugiati  che protestano per non riuscire a passare il confine Ungherese. Mentre la piccola siriana Tamam, invece, in Giordania da due anni, ha un brutto rapporto col suo cuscino perché le ricorda i raid notturni nella sua città.


Ogni notte, Fatima, 9 anni, sogna che sta cadendo da una nave. Insieme a sua madre, Malaki, e ai suoi due fratelli, Fatima è fuggita dalla città di Idlib quando l'esercito nazionale siriano ha massacrato i civili. Dopo due anni in un campo profughi in Libano, la situazione è diventata insopportabile; hanno attraversato i confini fino in Libia dove si sono imbarcati su una barca sovraffollata. Sul ponte della barca, una donna al nono mese di gravidanza ha dato alla luce il suo bambino, dopo aver passato dodici ore sotto il sole cocente. Il bambino era un feto morto ed è stato gettato in mare. Fatima ha visto tutto. Quando la barca ha iniziato a imbarcare acqua, sono stati aiutati dalla guardia costiera italiana. Ora, Fatima si trova in Norvegia ed ha tanta voglia di lasciarsi alle spalle quei brutti ricordi ed iniziare una nuova vita.


























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