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Non nascondo che avventurarmi nei meandri delle procedure amministrative per la richiesta del permesso di soggiorno di C. mi intimoriva non poco. Del resto, chi non ha paura dell’ingarbugliata burocrazia italiana? E, invece, l’esperienza presso l’Ufficio Immigrazione della Questura è stata una vera sorpresa…tanto che, in pochi giorni dalla richiesta dell’appuntamento, io e C. veniamo convocati dagli Uffici competenti per l’espletamento delle procedure previste.
Ci troviamo davanti al cancello dell’entrata riservata ai minori, un po’ in disparte rispetto all’ingresso principale dove ogni giorno si accalcano decine di persone in una specie di girone infernale. Si intravedono tratti somatici di ogni tipo, esseri umani provenienti da ogni angolo della Terra, ognuno con la propria storia spesso, purtroppo, carica di disperazione. Ad accompagnare C. c’è un operatore della struttura di accoglienza che ha preparato tutta la documentazione necessaria per poter richiedere il permesso di soggiorno per minore età: fotografie, passaporto, marca da bollo, copia del decreto di tutela, relazione inerente il percorso migratorio del ragazzo, versamento al MEF a nome del minore, e altra documentazione ritenuta utile al nostro obiettivo.
Inganniamo il tempo nella sala d’attesa chiacchierando un po’: C. mi racconta che ha imparato a cucinare la pasta al tonno, poi fantastichiamo un po’ sul futuro che l’aspetta con il diploma della terza media tra le mani. Non c’è molta gente questa mattina, forse siamo fortunati visto che dopo un po’ “il tutore” viene chiamato ad un colloquio individuale. La conversazione con il responsabile dell’Ufficio Minori si protrae per un tempo inaspettatamente lungo: introduco io dapprima la storia di C. poi ci soffermiamo sulla questione del “fenomeno migratorio dei minori albanesi”, ci confrontiamo sull’esperienza che sto vivendo in qualità di tutore e sulle difficoltà che sto riscontrando. Nonostante i miei iniziali timori gentilezza e disponibilità mi fanno sentire davvero a mio agio, ma è passata più di un’ora e trovo C. impaziente nella sala d’attesa e spaventato che qualcosa non stia andando per il verso giusto. Lo tranquillizzo e procediamo insieme nell’ufficio deputato all’acquisizione delle impronte digitali del minore. Vedo C. ancora spaventato e un po’ in confusione, confonde la destra con la sinistra, mi lancia ogni tanto qualche occhiata per avere rassicurazioni che la procedura stia andando avanti bene. Poi, finalmente, le firme e il tanto agognato cedolino: da oggi C. potrà godere dei medesimi diritti riconosciuti al titolare di un permesso di soggiorno per minore età, in attesa del ritiro del documento ufficiale fra un paio di mesi. All’uscita si festeggia con succo di frutta e tanta felicità: C. potrà tirare un sospiro di sollievo per un anno intero, fino al compimento della maggiore età. Ma ancora non riesce a crederci!

Una Tutrice


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Sinceramente non credo di sapere da dove partire per instaurare un rapporto con C.. L’età difficile, le lingue diverse, i due mondi così lontani dai quali veniamo. Per fortuna whatsapp e i suoi emoticon mi vengono  in soccorso: azzardo qualche primo messaggino accompagnato da una faccetta che ride o da un occhiolino.  Chissà se risponde e cosa…Nasce così, timidamente, il nostro canale comunicativo: dico a C. di scrivermi se ha bisogno di qualcosa, devo cominciare a fargli capire chi sono.
L’altro giorno, infatti, durante un colloquio facilitato dal mediatore culturale, ha realizzato, sgranando gli occhi e sciogliendosi in un grande sorriso, che io sono il SUO tutore e non il tutore di tutti! Ma spiegargli concretamente cosa significhi tutto ciò non è facile nemmeno per me. Siamo tutti e due alle prime armi: io come tutore, lui come minore tutelato.
Prima ancora di cimentarmi tra scartoffie e procedure burocratiche, provo ad avviare un dialogo tra messaggi, telefonate, incontri al Centro per fare due chiacchiere. Parliamo di lui, ci concentriamo più sui suoi progetti futuri che sul passato così mortificante, ogni tanto accenniamo alla sua famiglia, ma cerco soprattutto di capire tra le righe quali sono i suoi interessi, le sue inclinazioni, i suoi sogni. C. è attento anche a me, mi chiede sempre come sto e come va il mio lavoro: faccio fatica, però, a spiegarglielo…troppo astratto per i suoi gusti!
Certo che questo ragazzo ha le idee già così chiare…Non ha nemmeno 17 anni ma ha progetti ben precisi: vuole rimanere in Italia e trovare un lavoro al più presto, possibilmente in un’officina meccanica o nella ristorazione. Purtroppo, però, oggi non è ancora pronto a decollare. Mancano una buona conoscenza dell’italiano e il titolo della terza media, senza i quali ogni velleità lavorativa si fermerebbe inevitabilmente. E di questo, C., non era molto consapevole. La sua aspettativa era un’altra, pensava di arrivare in Italia e mettersi a lavorare, guadagnare dei soldi, mandarli in Albania per aiutare la sua famiglia a vivere un po’ meglio. Era pronto a prendersi questo carico sulle spalle perché questa era la sua missione, l’unico suo obiettivo. Insieme ai bravissimi operatori del Centro cerchiamo allora di fargli capire quanto sia importante che lui parli e capisca bene l’italiano ed abbia un diploma che gli consenta di accedere poi ai corsi professionali. C. fa un po’ di resistenza, dice “sì ok” ma poi fa un po’ di testa sua, frequenta il corso di italiano ad intermittenza, spesso preferisce andare con i suoi amici e connazionali a fare un giro in centro città. Eh sì, anche se a volte me lo dimentico, C. non ha nemmeno 17 anni, ha voglia di divertirsi, conoscere delle ragazze, fare tardi la notte…come tutti i suoi coetanei, italiani e non.
Ma qual è il giusto punto di equilibrio su cui si deve assestare il mio rapporto con C.? Questa domanda mi attanaglia fin dai primi giorni di questa avventura. Senza dubbio devo trovare il modo di passare del tempo con lui per conoscerlo e indirizzarlo nel suo passaggio all’età adulta. Invitarlo a casa? Portarlo fuori a cena? Uscire a fare delle cose insieme? Però non voglio nemmeno essere inopportuna, non devo invadere i suoi spazi di 17enne attratto e distratto da altri pensieri e svaghi. E poi il baricentro della sua vita oggi è il Centro in cui è accolto, è lì che ci sono gli educatori, gli psicologi e gli assistenti sociali che si occupano del suo quotidiano. Senza dimenticare di stare attenti a non creare delle disparità fra ragazzi che hanno il tutore volontario, unico tutore ad essi dedicato, e quelli che sono ancora sotto la tutela pubblica e che questo rapporto individuale non ce l’hanno.
Cerco, anche se non con poche difficoltà, di trovare allora una opportuna via di mezzo, presente quando serve ma senza invasione degli spazi e dei ruoli cui compete la cura del ragazzo, nell’idea che al tutore volontario spetti l’arduo compito di dar vita ad una figura adulta di riferimento per Minori StranieriNon Accompagnati mai sperimentata fino ad ora… 

Una Tutrice

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Conosciamoci! - Diario di una Tutrice Volontaria di Minore Straniero non Accompagnato

Sinceramente non credo di sapere da dove partire per instaurare un rapporto con C.. L’età difficile, le lingue diverse, i due mondi così ...
Refugee Mushtaag Arab (17) with her guardian Monika Küpper (right)
Il primo incontro
Oggi ho appuntamento presso il Centro di Pronta Accoglienza (CPA) per incontrare per la prima volta C. G. Un insieme di emozioni mi accompagnano lungo il tragitto per arrivare a destinazione: curiosità, senz’altro, ma anche impazienza e forse un po’ di paura di non sapere come rompere il ghiaccio. Mi accoglie la responsabile del Centro perché, prima di presentarmi il ragazzo, vuole farmi una panoramica sul funzionamento e l’organizzazione della struttura: quanti ragazzi ci sono, quali sono le regole che i minori ospitati devono rispettare, quale tipo di assistenza viene loro garantita. Insomma un bombardamento di informazioni tutte nuove che non esito ad annotarmi visto che mi serviranno nella pratica quotidiana della tutela: devo ben sapere quando il ragazzo può uscire e quando deve rientrare, quanti soldi ha a disposizione o quali servizi gli spettano, qual è la sua giornata tipo. Entriamo poi nel merito della storia passata di C. G., io ancora non so molto di lui: ho letto qualcosa di fretta e furia nella sala d’attesa del Tribunale dei Minori la mattina in cui sono andata a giurare fedeltà dinnanzi al Presidente. Però mi mancano tante informazioni, vorrei sapere tutto. C. prima di approdare a questo CPA ha girovagato tra Turchia e Italia alla ricerca di un’opportunità lavorativa nonostante la sua giovane età. Preso il diploma di terza media, ha prima fatto un’esperienza in un’officina meccanica poi è sfortunatamente finito nel tunnel dello sfruttamento minorile in cui si è trovato costretto a lavorare 13-14 ore al giorno per un salario che non riesco nemmeno a pronunciare. Minore e senza tutele, l’unica arma che ha avuto per salvarsi è stato scappare alla volta della questura di un’altra città, il più lontano possibile da quel mondo e da quella umiliante sofferenza. Eppure in Albania C. G. ha ancora la sua famiglia, papà e mamma che cercano di portare avanti una sopravvivenza fatta di miseria e fatica. Una vita fatta di poche semplici cose che forse a lui stavano troppo strette. Difficile immaginare quale spinta possa aver avuto un ragazzo di 15 anni per decidere di lasciare gli affetti familiari, il suo paese, la sua lingua e preferire di lanciarsi nel vuoto alla ricerca di un futuro migliore…Eppure lui ha trovato la forza di farlo e ora è comparso qui davanti a me con un bel sorriso. E’ alto per la sua età e muscoloso, sembra timido ma contento di conoscermi. Non credo abbia capito chi sono ma non importa, ci sarà tempo per spiegarglielo e forse dimostrarglielo con azioni concrete. Provo a fargli qualche semplice domanda: “come stai?”, “cosa fai durante il giorno?”, “cosa ti piace fare, sport? musica? stare con gli amici?”. Risponde in un italiano un po’ zoppicante ma si fa capire anche senza mediatore culturale. Vedo che mi osserva e sorride ancora. Poi mi racconta un po’ di lui, della sua storia. Ripercorre alcuni momenti delicati della sua vita e i suoi occhi cominciano a luccicare non appena affiora nella sua mente quel periodo là…quello dello sfruttamento, del lavoro nero, delle 14 ore al giorno, della sua vita clandestina fingendosi maggiorenne. Mi dice che è stato bruttissimo e che quella non è vita e che non vuole più essere invisibile. Desidera una vita normale, con un regolare contratto di lavoro, poter avere una casa dove vivere un giorno con la sua fidanzata. Sembrano sogni semplici di un ragazzo che è dovuto maturare un po’ precocemente rispetto ai suoi coetanei. Mio nipote alla sua stessa età ha ben altri grilli per la testa!
Pero forse la speranza è che ora tutto questo brutto passato possa essere lasciato alle spalle: oggi c’è la legittima convinzione che il futuro gli stia sorridendo come lui sorride a me. E molto probabilmente starà a me, sua figura adulta di riferimento, aiutarlo a cogliere quest’opportunità.
E’ ormai ora di salutarci, ci scambiamo i numeri di telefono e mi ringrazia ripetutamente. Forse, allora, sta cominciando a capire chi sono…



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Il primo incontro. - Diario di una Tutrice Volontaria di Minore Straniero non Accompagnato

Refugee Mushtaag Arab (17) with her guardian Monika Küpper (right) Il primo incontro Oggi ho appuntamento presso il Centro di Pronta ...
E’ arrivata la nomina!
Finalmente mi hanno chiamato dal Tribunale per i Minorenni! Ero in trepidante attesa da qualche settimana, ma sembrava che questa telefonata non arrivasse mai…E invece, ieri: “Buongiorno chiamo dal Tribunale per i Minorenni per dirle che lei è stata nominata tutore di C. G. e che dovrà presentarsi presso questo Tribunale per prestare il suo giuramento Venerdì prossimo alle undici”. Ringrazio e chiudo la telefonata, senza porre domande sul/la minore o sulla struttura in cui attualmente si trova. Sono talmente emozionata che le parole mi si sono bloccate, la mente si è offuscata e non posso fare altro che farmi cadere sulla sedia davanti allo schermo del mio PC nella speranza che arrivi presto l’e-mail con il tanto atteso Decreto di Nomina. Almeno lì ci sarà scritto come si chiama il/la ragazzo/a a me assegnato/a, quando è nato/a, da dove viene e in quale struttura è stato/a accolto/a.
Poche ore dopo mi arrivano tutte le informazioni che mi servono al momento: C. G. è un ragazzo di 16 anni e mezzo, viene dall’Albania ed è attualmente stato collocato in una struttura di Pronta Accoglienza nella periferia est della mia città.
Parte l’avventura! Sono tutore di un Minore Straniero Non Accompagnato e ora devo trovare il modo di mettere in pratica tutta la teoria che mi hanno insegnato al corso di formazione. Non sarà facile ma ho tutta la motivazione di questo mondo. Spero solo di essere all’altezza di questa grande responsabilità. Dopo tutto per me questo è un mondo completamente nuovo: pensare che fino a poco tempo fa non avrei saputo nemmeno spiegare cosa significasse l’acronimo MSNA…
Dopo aver letto e riletto il Decreto, mi precipito ad eseguire i primi compiti a me assegnati: prendo contatto con la struttura di accoglienza e con i Servizi Sociali del Comune, in modo da presentarmi e stabilire la data del primo incontro. Dovrò attendere dieci giorni prima di conoscere C. G.: sembrano un’eternità ma almeno avrò il tempo per ripassare gli appunti e prepararmi un po’ al mio nuovo ruolo. Cosa dovrò fare come tutore di C.? Quale sarà la prima cosa che gli chiederò? Sarà facile comunicare e riuscire a stabilire un rapporto di fiducia con lui? I ragazzi di 16 anni non sono mica così facili, nemmeno alle nostre latitudini…sono ancora vulnerabili ma si sentono già sufficientemente adulti da non dover più ascoltare chi ha qualche annetto di più. Figuriamoci chi è dovuto crescere molto in fretta per andare a cercare una vita dignitosa lontano dal proprio paese e dai propri affetti.
Nei giorni di attesa ripenso anche a cosa mi ha spinto fin qui, cosa che tra l’altro mi chiedono tutte le persone a cui racconto cosa sto per fare. Mi sento dire: “perché lo fai?”, “chi te lo fa fare”, “fallo finchè ne hai voglia…”. Per fortuna, però, qualcuno s’incuriosisce, mostra interesse, rimane addirittura affascinato…
Accogliere un minore straniero arrivato in Italia completamente solo e diventare l’adulto di riferimento per il suo cammino di integrazione nel nostro paese è una sfida enorme che mi ha attratto non appena ne ho scoperto l’opportunità: significa essere garante dei suoi diritti, essere la voce adulta che lui ancora non può esprimere, interpretarne le aspettative e i sogni ed aiutarlo a metterli in pratica.
Sembra forse un’utopia ma io non vedo l’ora di cominciare!




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E’ arrivata la nomina! Finalmente mi hanno chiamato dal Tribunale per i Minorenni! Ero in trepidante attesa da qualche settimana, ma se...

In base agli ultimi dati in nostro possesso, 23.05.2018, dei 4115 aspiranti tutori, hanno assunto l'incarico poco più di 258 e circa 1166 sono stati inseriti negli elenchi dei Tribunali Minorili.

Persone che hanno deciso di mettersi in gioco e aiutare quella fascia di umanità che bussa alle nostre porte e troppo spesso dimenticata, pronti a vivere una nuova forma di genitorialità sociale e di cittadinanza attiva.

La straordinaria partecipazione con cui le persone hanno e stanno rispondendo all’appello di divenire l'"adulto di riferimento" di questi minori dimostra una generosità e solidarietà importante. "Non solo rappresentanza giuridica ma figura attenta alla relazione con i bambini e i ragazzi che vivono nel nostro paese senza adulti di riferimento, capace di farsi carico dei loro problemi ma anche di farsi interprete dei loro bisogni e garante dei loro diritti."

Da oggi, sulle pagine del blog ospiteremo il Diario di una Tutrice Volontaria di Minore Straniero non Accompagnato che racconterà in prima persona la sua, nostra, vostra esperienza o più semplicemente lo sguardo del tutore volontario.

L'idea nasce dall'esigenza espressa da più parti di avere il racconto di un'esperienza concreta di chi ha voluto, vuole, dedicare parte del suo tempo a minorenni soli senza una figura adulta di riferimento e in un paese straniero.

L'obiettivo è quello di far conoscere il più possibile l'esperienza di chi ha deciso di dedicarsi a questa fascia di umanità. "Interlocutori consapevoli, come definiti dalla Garante dell'Infanzia Nazionale Dott.ssa Albano, in grado di interfacciarsi con i tanti attori investiti di competenze sulla vita e sul futuro dei minori stranieri non accompagnati. Ragazzi dei quali conoscono e comprendono i sogni, i bisogni e le difficoltà."

Il diario avrà cadenza settimanale o quasi e, la prima pubblicazione sarà mercoledì 28 Novembre 2018 e sarà diffuso oltre che sul blog anche su tutte le pagine social e gruppi di tutori di minori non accompagnati.

Invitiamo già da ora altri tutori ad aggiungere e/o raccontarci anche la loro esperienza.

Per ulteriori informazioni e segnalazioni questa è la mail minoristranierinonaccompagnati (@) gmail.com

Leonardo Cavaliere

Foto: Autorità Garante per l'Infanzia

Diario di una Tutrice Volontaria di Minore Straniero non Accompagnato

In base agli ultimi dati in nostro possesso, 23.05.2018, dei 4115 aspiranti tutori, hanno assunto l'incarico poco più di 258 e circa...
Scade il 20 ottobre 2018 il termine ultimo per presentare la domanda di partecipazione alla selezione di soggetti idonei a svolgere, a titolo gratuito, le funzioni di tutori volontari di minori stranieri non accompagnati (art. 11 legge 7 aprile 2017, n. 47). 
La domanda deve essere inviata esclusivamente all’indirizzo: garanteinfanzia@pec.crsardegna.it.

Per “tutore volontario” si intende la persona che, a titolo gratuito e volontario, non solo voglia e sia in grado di rappresentare giuridicamente un minore straniero non accompagnato, ma sia anche una persona motivata e sensibile, attenta alla relazione con il minore, interprete dei suoi bisogni e dei suoi problemi.

Le persone selezionate saranno chiamate a frequentare un corso di formazione. Sarà data priorità ai candidati residenti e stabilmente domiciliati nelle provincie di Nuoro (compresa la Zona Omogenea Ogliastra), Sassari (limitatamente alla Zona Omogenea Olbia Tempio) e Oristano.

La partecipazione al corso è gratuita e sarà limitata ad un massimo di 30 persone. Il corso di formazione si svolgerà nel periodo compreso tra novembre e dicembre 2018 nei comuni di Nuoro – Olbia – Lanusei – Oristano. Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio del Garante regionale per l’Infanzia e Adolescenza ai recapiti: 070.6014327 – 070.6014307.

L’Avviso è pubblicato nella pagina web del Garante:

http://www.consregsardegna.it/garante_infanzia.asp






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Minori stranieri non accompagnati: ecco il bando per il tutore volontario in Sardegna

Scade il 20 ottobre 2018 il termine ultimo per presentare la domanda di partecipazione alla selezione di soggetti idonei a svolgere, a tit...

Come si diventa tutore volontario per minori non accompagnati?

Di seguito riporto alcuni frammenti dell'articolo apparso su Vita.it, a firma di Sara De Carli, con i primi avvisi per la selezione di tutori volontari per minori stranieri non accompagnati

Campania
Sul sito del garante regionale è pubblicato l’avviso per la selezione dei tutori volontari. Non è prevista una data di scadenza per la presentazione di domande. È previsto un corso di formazione della durata totale di 30 ore, che verrà svolto presso gli Uffici del Consiglio regionale, con la collaborazione, se necessario, delle Associazione esperte del settore della migrazione e dei minori, degli enti locali e degli ordini professionali. Il corso sarà aperto, in questa fase iniziale, ad un massimo di 75 persone.

Lazio
Il 20 giugno il garante regionale ha sottoscritto una convenzione con l’Istituto regionale di studi giuridici “Arturo Carlo Jomolo”, che realizzerà i corsi di formazione. Ogni corso avrà 30 posti e sono previsti ciqnue corsi, per 150 tutori volontari da formare. La durata dei corsi è di 30 ore. Il 26 giugno è stato pubblicato l’avviso per la presentazione delle domande, senza data di scadenza.

Liguria
È stato pubblicato un bando, senza data di scadenza. La formazione sarà di 24 ore, con una valutazione al termine del percorso formativo.

Provincia Autonoma di Bolzano
Il 15 giugno è stato pubblicato il bando di selezione privo di scadenza. Sono già stati avviati i corsi, sabato 1 luglio si è svolto quello in lingua italiana e l’8 luglio ci sarà quello in lingua tedesca. Il corso ha avuto la durata di una giornata, alle 9 alle 17 ed è stato suddiviso in tre moduli: giuridico, “migrazione”, socio-assistenziale, quelli indicati dalle Linee guida.

Foto: Vita.it


A questo link il bando per la selezione di tutori volontari nelle regioni Toscana, Sardegna, Abruzzo, Molise. Le candidature vanno presentate, utilizzando l’apposito modulo di domanda all’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, all'indirizzo email tutorivolontari@garanteinfanzia.org, entro il 30 settembre 2017.

Cerchiamo privati cittadini in possesso dei requisiti di legge (articolo 1 dell'avviso pubblico) disponibili ad esercitare la rappresentanza legale di ogni minore arrivato in Italia senza adulti di riferimento e aver cura che vengano tutelati i suoi interessi, ascoltati i suoi bisogni, coltivate le sue potenzialità e garantita la sua salute senza la presa in carico domiciliare ed economica.

Gli aspiranti tutori volontari seguiranno un corso di formazione di 24/30 ore sulle specificità del loro ruolo (link a moduli formativi) e verranno inseriti nell’albo che verrà istituito presso il tribunale per i minorenni competente della regione di residenza o domicilio. Da questo albo il giudice selezionerà un tutore volontario per ogni minore.

Per le altre regioni si rimanda ai bandi emanati direttamente dai Garanti regionali

Fonte Garante Nazionale Infanzia


L'Umbria che già nel 2016 aveva avviato la formazione dei tutori volontari di minori stranieri non accompagnati ha pubblicato il proprio bando (qui l'avviso)

La Lombardia ha pubblicato l’avviso (qui il testo dell'avviso)
per la selezione, la formazione e l’iscrizione negli elenchi dei tutori volontari.

Il Piemonte  ha pubblicato il suo bando (qui il testo) per la selezione e formazione di tutori volontari di minori stranieri non accompagnati. 

La Calabria ha pubblicato il bando, senza data di scadenza, per la selezione dei tutori volontari. E' utile ricordare che la Calabria già dal 2014 aveva istituito un albo di tutori volontari dei minori non accompagnati e i tutori già iscritti negli elenchi attualmente esistenti saranno inseriti automaticamente all’interno dell’elenco dei tutori volontari, fatti salvi gli approfondimenti e il monitoraggio dell’attività svolta.

Anche nelle Marche sono state avviate le procedure per la formazione dei tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati. Qui l’avviso e le date del corso.


In Friuli Venezia Giulia il Garante regionale dei diritti della persona con funzioni di garanzia per i bambini e gli adolescenti e la  Presidente del Tribunale per i Minorenni di Trieste, hanno sottoscritto il "Protocollo di intesa per l’istituzione dell’elenco dei tutori volontari di minori stranieri non accompagnati" e il giorno 2 agosto ha pubblicato l'avviso per la selezione di Tutori volontari di msna (il link).

In data 1 agosto la Regione Basilicata ha pubblicato l' avviso per la selezione di n. 50 soggetti per la funzione di tutori legali di minori stranieri non accompagnati a titolo volontario e gratuito (art. 11 legge 7 aprile 2017, n. 47)
(avviso e modulo per la domanda).


Il nuovo Garante dei Diritti dei Minori della Regione Puglia, Ludovico Abbaticchio, ha comunicato che è "in corso un approfondimento tra la Regione Puglia e le Autorità Giudiziarie competenti mirato a ricercare misure efficaci necessarie a garantire ogni forma di tutela dei MSNA (Minori stranieri non accompagnati) che approdano sulle coste pugliesi. 
Al termine di tale disamina questo ufficio avvierà il bando, come previsto dalla Legge n.47 del 7 Aprile 2017 art. 11, per le attività di formazione per i tutori legali volontari." Opportunamente ricorda, che l’Ufficio Garante del Minore della Regione Puglia è stato tra i primi in Italia ad attivare "una capillare attività di formazione in tal senso, che alla luce delle nuove normative, servirà come esperienza su cui modulare le nuove procedure." (Avviso qui)

La regione Emilia Romagna ha creato una pagina sul sito del Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, con la spiegazione di chi è il Tutore volontario, su come si diventa tutori volontari, consentendo la possibilità di compilare il form e manifestare la propria disponibilità (il link). 

La Garante dei minori della Provincia Autonoma di Trento ha sottoscritto il protocollo di intesa con il Presidente del tribunale per i minorenni di Trento e i Presidenti dei tribunali ordinari di Trento e Rovereto, per formalizzare l'istituzione dell'elenco dei tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati.Poiché i volontari di tale elenco sono stati formati anche per i minori stranieri non accompagnati, è stato sottoscritto il protocollo in ossequio al dettato legislativo, molto probabilmente uno dei primi in Italia. (Qui il link)

In Veneto è stato sottoscritto un protocollo d'intesa finalizzato a promuovere e facilitare la nomina di tutori volontari per minori stranieri non accompagnati tra la Garante dei diritti della persona del Veneto, e la Presidente del Tribunale per i minorenni di Venezia. (il link)

Come si diventa tutore volontario per minori non accompagnati?

Come si diventa tutore volontario per minori non accompagnati? Di seguito riporto alcuni frammenti dell'articolo apparso su Vit...
La legge 47 del 2017 introduce per la prima volta in Italia e in Europa la nuova figura del Tutore volontario "individuale"per la tutela dei minori stranieri non accompagnati. Dal 26 maggio 2017, a circa due mesi dall'approvazione della legge e a 20gg. dall'entrata in vigore, sono pronte le Linee Guida per le candidature e la formazione dei tutori volontari.
I tutori volontari, uno per ciascun minore, salvo il caso di fratelli, sono privati cittadini, adeguatamente selezionati e formati, guidati dalla volontà di vivere una nuova forma di genitorialità sociale e di cittadinanza attiva.
“Una figura importantissima - ha spiegato l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano - che si pone l’obiettivo di incarnare una nuova idea di tutela legale: non solo rappresentanza giuridica ma figura attenta alla relazione con i bambini e i ragazzi che vivono nel nostro paese senza adulti di riferimento, capace di farsi carico dei loro problemi ma anche di farsi interprete dei loro bisogni e garante dei loro diritti. Un nuovo ruolo per l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e per i garanti regionali e delle province autonome, che avranno cura di selezionare e formare i tutori inseriti in elenchi istituiti presso il Tribunale per i minorenni”

Le linee guida sono il frutto di un'attività che ha coinvolto più soggetti, hanno l’obiettivo di indirizzo a livello nazionale, fermo restando che potranno essere opportunamente implementate alla luce delle esigenze e delle caratteristiche delle singole realtà territoriali.

L'obiettivo è di assicurare una tendenziale uniformità per garantire un efficace ed effettivo esercizio della funzione di tutore sul territorio nazionale, anche in vista dei risvolti che la materia della tutela volontaria sta assumendo a livello internazionale.

La funzione del tutore è gratuita e volontaria e la selezione - che avverrà attraverso la predisposizione di un bando pubblico e aperto - si articolerà in tre fasi:

a. preselezione: i candidati saranno selezionati – con procedura di evidenza pubblica - sulla base dei titoli presentati nella domanda;

b. formazione: i candidati che soddisfino i requisiti previsti dal bando saranno ammessi alla procedura di formazione;

c. iscrizione nell’elenco dei tutori volontari: i candidati che abbiano portato a termine l’intera procedura di formazione, dopo avere prestato il proprio consenso, saranno iscritti nell’elenco dei tutori volontari istituito presso il Tribunale per i minorenni.

LINEE GUIDA

PROTOCOLLO DI INTESA

MODULI FORMATIVI


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Tutori volontari per minori non accompagnati: ecco le linee giuda

La legge 47 del 2017 introduce per la prima volta in Italia e in Europa la nuova figura del Tutore volontario   "individuale" p...
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