Piccoli Schiavi Invisibili. Le giovani vittime della tratta e dello sfruttamento.


Pubblicato oggi da Save The Children il nuovo report PICCOLI schiavi invisibili Le giovani vittime di tratta e sfruttamento. Il Report di Save The Children fa il punto sul drammatico fenomeno della tratta e dello sfruttamento di minori, che coinvolge, secondo gli ultimi dati, almeno 168 milioni di bambini e adolescenti nel mondo. Anche in Italia, anzi il nostro Paese detiene il record in Europa del maggior numero di vittime accertate. Bambine costrette alla prostituzione anche tramite riti vodoo, adolescenti picchiati con l’illusione di un lavoro. Secondo le ultime stime Eurostat, infatti, il nostro è il Paese è, in Europa, in cui è stato segnalato il maggior numero di vittime accertate e presunte, pari a quasi 2.400 nel 2010, con un calo rispetto ai 2.421 del 2009, ma un notevole aumento rispetto ai 1.624 del 2008. Nel 2010, in Europa oltre 9.500 le vittime di tratta accertate e presunte e il 15% di questi erano bambini. I principali paesi di origine di questi minori sono Nigeria, Romania (da ottobre stop all’accordo sui minori romeni non accompagnati, l’atto di protezione e cooperazione per la protezione dei minori romeni migranti o in difficoltà presenti sul territorio italiano dal 10 ottobre 2015 non sarà più efficace) Marocco, Ghana, Senegal e Albania. E’ bene ricordare che questi dati non tengono conto della gran parte di minori che rimangono invisibili e che non vengono identificati come vittime di tratta e sfruttamento, sia perché il fenomeno è di per sé sommerso, come nel caso dello sfruttamento sessuale in appartamenti e luoghi chiusi, o quando i minori vengono spostati frequentemente o rimangono nascosti sia per controlli e pressioni ricevute, ma anche nel caso dei minori migranti che sono solo in transito in Italia, perché la meta finale del loro progetto migratorio è costituita da altri paesi europei.



Masal, 16 anni, in fuga dall’Afghanistan verso la Svezia:

Sto andando in Svezia perché è il posto migliore dove stare. Il viaggio costa almeno 6.000 euro e quindi mi sono dovuto fermare. Sono rimasto in Grecia per 2 anni, poi ho tentato la traversata da Patrasso. Con te non hai nessun bagaglio, niente di niente. La valigia è il simbolo del viaggio legale. E’ veramente molto difficile psicologicamente non sapere che percorso stai facendo per raggiungere la tua destinazione o quale è il posto da cui sarai prelevato e portato via. Io non potevo stare in Afganistan, non avevo scelta. La maggior parte di afgani va via per motivi di sicurezza. Ci sono così tante esplosioni! Ti allontani da casa e non sai se potrai tornarci. Non c’è libertà nel mio paese e tantissime persone se ne sono andate via già da tempo. Il momento più pericoloso del viaggio è il passaggio dalla Turchia alla Grecia perché lo fai su dei gommoni e per me era la prima volta che ci salivo, ma anche il passaggio in Iran è difficile perché ci sono molti pregiudizi su di noi. Lì sono stato accoltellato al collo e ferito al braccio. In Iran non ti riconoscono come profugo. Non ti danno un documento o istruzione. L’unica possibilità è lavorare, ma io vorrei studiare, vorrei cambiare il mio futuro.
Questa è solo una delle tante incredibili storie raccolte. In particolare, desta preoccupazione la crescita del numero dei migranti provenienti dal Mediterraneo per fuggire da guerre, fame e violenze, con una presenza costante di minori non accompagnati, 7.357 dal 1 gennaio al 18 agosto 2015 solo in Italia di cui oltre 5000 irreperibili. Proprio quest’ultimo dato rappresentala più grande preoccupazione, perché rappresentano un potenziale bacino per chi è pronto a sfruttarli speculando in vari modi sulla loro vulnerabilità: i minori migranti, infatti, rappresentano la parte prevalente degli under18 coinvolti nella tratta e nello sfruttamento. In particolare le circa 300 ragazze minori non accompagnate, dato fermo al 31 marzo.



Il dossier 2015 “Piccoli schiavi invisibili – Le giovani vittime di tratta e sfruttamento” di Save the Children, presenta alcuni dei gruppi di minori maggiormente a rischio o coinvolti in questo fenomeno.

Tratta a scopo di sfruttamento sessuale:

ragazze provenienti dai paesi dell’Europa dell’Est;

ragazze provenienti dalla Nigeria.

Sfruttamento:

ragazze provenienti dalla Romania o ragazze rom nate in Italia, sfruttate in attività illegali e matrimoni forzati;

minori afgani e minori eritrei in quanto principali gruppi di migranti in transito in Italia, lungo un viaggio estenuante di mesi o anni nel quale sono sfruttati e subiscono violenze sempre più efferate;

minori egiziani, che sono il gruppo più coinvolto in situazioni di sfruttamento lavorativo nel nostro Paese.

I minori vittime di tratta e sfruttamento sono accomunati dall’inconsapevolezza di ciò a cui vanno incontro: viene loro facilmente imposta, da parte degli sfruttatori, la decisione di abbandonare il paese di origine con la prospettiva di una vita migliore. Si tratta spesso, infatti, di minori che provengono da contesti culturali ed economici molto poveri e non hanno mai avuto né sperano di avere la possibilità di scegliere una vita diversa.

Nel Report di Save The Children si confermano, inoltre, le testimonianze di tratta, sfruttamento, violenza fisica e sessuale efferata e abuso subite dai minori durante questi lunghi viaggi che possono durare mesi o anni.

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