Finché non ci saranno politiche unificate di tutela dei minori non accompagnati, questi bambini che migrano da soli saranno sempre a rischio di sfruttamento. Finalmente, anche l’Agenzia Europea per i dirittifondamentali - Agency for Fundamental Rights (FRA) ha affermato quanto sosteniamo da qualche tempo su questo blog.
Il report dell’Agenzia, redatto dalla ricercatrice Mónica Gutiérrez, afferma che il motivo principale del pericolo di sfruttamento di questi minori soli è la mancanza di coordinamento tra gli Stati membri, tra le città, le regioni, e anche i centri di accoglienza.
I MSNA, dice l’UNICEF, si affidano a trafficanti tramite il sistema "pay as you go", che li rende soggetti a sfruttamento e abusi, tra prostituzione, lavoro forzato, percosse e morte.
In particolare, rileva la Gutiérrez, molti minori non accompagnati una volta arrivati in Europa non sono informati o scarsamente informati sui loro diritti e/o su come segnalare abusi. Inoltre, i soggetti coinvolti nell’accoglienza non sono adeguatamente formati a individuare i segni di abuso sessuale, violenza e/o tratta.

Gutierrez termina la sua dissertazione dicendo che gli Stati membri devono lavorare all’attuazione di protocolli unificati, così da limitare lo sfruttamento.

Leonardo Cavaliere






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I Minori Stranieri non Accompagnati

Minori non accompagnati a rischio sfruttamento per mancanza di coordinamento

Finché non ci saranno politiche unificate di tutela dei minori non accompagnati , questi bambini che migrano da soli saranno sempre a ris...
Proteggere i migranti bambini è il tema del Forum europeo sui diritti del fanciullo di quest'anno, che si è tenuto oggi a Bruxelles. 78 organizzazioni internazionali di tutela dei diritti dei bambini hanno sottoscritto una dichiarazione in occasione dell'inizio del 10° Forum europeo. .  Il 2016 è stato un anno che ha visto un aumento del numero di bambini che migrano. Il numero di minori non accompagnati che hanno attraversato il  Mediterraneo centrale è più che raddoppiato. I dati parlano di circa 21000 minori non accompagnati sbarcati sulle coste italiane, dati Viminale.
Il forum riunisce una vasta gamma di soggetti che si occupano dei msna. Il fine è lo scambio di informazioni e buone pratiche sui diritti dei bambini. Al Forum partecipano anche i rappresentanti dei paesi dell'Unione europea, mediatori specializzati sui bambini, i rappresentanti delle istituzioni dell'Unione europea, il Consiglio d'Europa e le organizzazioni internazionali. Sette le azioni prioritarie per proteggere i bambini migranti e rifugiati individuati dalle associazioni. Fra queste azioni: l’adozione urgente di un piano d’azione europeo per i minori migranti, tutele rafforzate per i bambini nella legislazione in tema di asilo, maggiori finanziamenti per i sistemi nazionali di protezione dei minori e la creazione di meccanismi per proteggere i bambini ai confini.

Al link di seguito la dichiarazione (clicca qui)

Children Cannot Wait. La protezione dei migranti bambini

Proteggere i migranti bambini è il tema del Forum europeo sui diritti del fanciullo di quest'anno, che si è tenuto oggi a Bruxelles.  ...
1 minore migrante su 3 sparito dopo lo smantellamento del campo di Calais. Ad affermarlo è il Refugee Youth Service che successivamente allo smantellamento non riusciva ad individuare un terzo dei 179 minori migranti sgomberati. "Siamo scoraggiati che ancora una volta i bambini, i più vulnerabili tra i rifugiati, sono scomparsi a seguito dello sgombero caotico a Calais. E 'particolarmente preoccupante che l'allarme non venga sollevato ",  ha detto il  co-fondatore di RYS, Josie Naughton.

After the demolition of the Calais ‘Jungle’ migrant camp, about a third of the children previously residing in the squalor who were being tracked by a UK charity have now reportedly gone missing.
The Refugee Youth Service (RYS) said,“a third of the 179 children tracked in October have gone missing after the eviction of the ‘jungle’.”
https://twitter.com/HelpRefugeesUK/status/801489854123143168
“We are disheartened that once again children, the most vulnerable of refugees, have gone missing following the chaotic eviction in Calais. It is particularly worrying that alarm bells are not being raised,” said Refugee Youth Service co-founder Josie Naughton.
After the camp which, according to some estimates, housed over 10,000 migrants was demolished following fierce clashes between migrants and police, many unaccompanied children had no place to go. Some minors were reportedly even used to pick fruit at a local farm, just to survive, the Safe Passage UK program previously said.
The rest of the refugees, including some 1,500 children, have been transferred to accommodation centers throughout France when the jungle was demolished on October 24-26. A number of unaccompanied children left the camp for the United Kingdom.
“This has led to worries that these missing children will, instead of turning to state services, be preyed upon by traffickers and smugglers,” the charity said.
To get to the UK, which lies just across the English Channel, minors must have relatives already living in the UK. Under this scheme, Britain has already agreed to take in around 1,000 migrant children before the Christmas holidays.
Another legal way for unaccompanied minors to get into the United Kingdom is to seek sanctuary under the so-called Dubs amendment to the Immigration Act.
“Both governments need to start to take responsibility for minors and provide them with adequate safeguarding to ensure they are properly protected and uphold their responsibilities according to the UN convention on the rights of a child,” Naughton said.
Thousands of migrants looking to cross the English Channel to find asylum in the UK were holed up on the Calais border for months. The majority of people came from the Middle East and Africa and resided in horrific conditions infested by rats and dominated by water contamination and disease.
There were also reports of violence inside and outside the camp. Frustrated with the situation, migrants from Syria, Iraq, Afghanistan, Nigeria, Sudan and Senegal, regularly attacked lorries and clashed with police as they tried to make it across the English Channel.
Unable to crack down on violence, French authorities went ahead to evacuate some 6,400 migrants from the encampment in 170 buses, starting on 24 October 2016. After fierce clashes, the authorities declared the jungle cleared on 26 October 2016. (Fonte RT)

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1 minore migrante su 3 sparito dopo lo smantellamento del campo di Calais

1 minore migrante su 3 sparito dopo lo smantellamento del campo di Calais. Ad affermarlo è il Refugee Youth Service che successivamente al...
Parte il bando di Italia Lavoro SPA per il finanziamento dell’integrazione socio-lavorativa di minori stranieri non accompagnati e giovani migranti.

Ecco i dettagli.

Cosa finanzia il bando?

Il bando finanzia la realizzazione di percorsi di inserimento sociolavorativo per:
- minori non accompagnati, compresi i titolari o richiedenti protezione internazionale, in fase di transizione verso l’età adulta;
- giovani migranti che abbiano fatto ingresso in Italia come minori non accompagnati.

I percorsi di inserimento socio-lavorativo si basano sullo strumento della “dote individuale”, con la quale – insieme ad una dotazione monetaria – viene garantita l’erogazione di una serie di servizi di supporto alla valorizzazione e sviluppo delle competenze, all’inserimento socio-lavorativo e all’accompagnamento verso l’autonomia (formazione on the job, tirocinio), attraverso la costruzione di piani di intervento personalizzati.

Qual è la dotazione finanziaria?

La dotazione finanziaria del bando è di 4.8milioni di euro.

Chi può partecipare al bando?

Possono partecipare al bando i seguenti soggetti:
soggetti autorizzati allo svolgimento di attività di intermediazione a livello nazionale [Ai sensi del d.lgs. n. 276/2003 Titolo II – Capo I e s.m.];
soggetti pubblici e privati accreditati dalle Regioni all’erogazione dei servizi per l’impiego e del lavoro.


Scadenza del bando

La scadenza del bando è fissata al 13 dicembre 2016. Tutti i dettagli per la candidatura sono sul sito Italia Lavoro.

Italia Lavoro finanzia percorsi di inserimento socio-lavorativo

Parte il bando di Italia Lavoro SPA per il finanziamento dell’integrazione socio-lavorativa di minori stranieri non accompagnati e giova...
Il giorno 16 Novembre è stato presentata a Roma l’edizione 2016 del Rapporto sulla protezione internazionale in Italia di Fondazione Migrantes, Caritas Italiana, Cittalia, ANCI e Servizio centrale dello SPRAR in collaborazione con l’UNHCR. Le cifre e il punto della situazione su asilo e accoglienza, con i primi dati SPRAR per il 2016 e un focus su salute mentale e immigrazione nel nostro Paese. Ormai alla terza edizione, il Rapporto, unico in Italia, fa il punto sia sul fenomeno dei migranti forzati nel mondo sia su quello dei richiedenti protezione internazionale in Italia e in Europa, quest’anno con l’aggiunta di un focus su salute mentale e immigrazione nel nostro Paese.  "Investire su accoglienza e integrazione significa non solo restituire dignità e futuro a una persona, ma contestualmente produrre legalità e contrastare le molteplici forme di sfruttamento a cui assistiamo. D’altronde, che convenga puntare su un sistema di accoglienza strutturato e coordinato è facilmente desumibile dal fatto che una persona lasciata al suo destino diviene facilmente oggetto di attenzioni da parte della criminalità, che non di rado utilizza i canali dell’asilo per far proliferare i propri traffici" "L’arrivo in Europa di oltre un milione di profughi nel corso del 2015 ha messo definitivamente in crisi quelle certezze su cui il vecchio continente ha cercato negli ultimi 50 anni di costruire un’identità comune… L’unico strumento previsto dall’Agenda europea che ad oggi ha trovato un’effettiva attuazione sono i centri all’interno dei quali è stato assunto l’approccio hotspot, che sono parte di un sistema respingente che non di rado nega l’accesso alla procedura di protezione internazionale… In tanta confusione e indeterminatezza, a pagarne le spese sono i migranti a cui talvolta, come viene ricorrentemente ricordato dalle associazioni di tutela, non è garantita la possibilità di accedere alla richiesta di asilo creando quella che qualcuno ha definito la fabbrica della “clandestinità di Stato” che produce centinaia di nuovi fantasmi, persone in carne ed ossa che rischiano il rimpatrio o la detenzione nei CIE, o nel migliore dei casi, un soggiorno in un limbo infernale di sfruttamento e ricattabilità. Ne incontriamo molti sui territori. Si tratta di persone disorientate che si rivolgono alle organizzazioni umanitarie per chiedere un sostegno o semplicemente un orientamento" Nel primo semestre 2016, si legge nel Rapporto, "i progetti finanziati dal FNPSA sono stati 674, 244 in più rispetto al 2015 (per complessivi 27.089 posti in accoglienza), di cui 520 destinati all’accoglienza di richiedenti e titolari di protezione internazionale appartenenti alle categorie ordinarie (24.593 posti), 109 destinati a minori non accompagnati (1.916 posti) e 45 a persone con disagio mentale e disabilità fisica (580 posti)". Con i processi dell’ampliamento straordinario promosso dal Viminale, la capienza è poi salita a 27.089 posti (di cui 12.485 strutturalmente finanziati da bando e 14.604 posti aggiuntivi). Gli enti locali titolari di progetto sono stati 574 in tutto: 533 Comuni, 29 Province e 12 unioni di Comuni.
Preoccupa "la condizione di estrema precarietà che colpisce i minori stranieri non accompagnati, per i quali non si riesce a implementare un sistema in grado di dare risposte immediate". "Seppure il sistema di accoglienza teoricamente sia oramai stato delineato (sia nell’Intesa del 2014 sia nel DLgs 142 del 2015), allo stato attuale, con un gravissimo ritardo di quasi due anni, il percorso di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati risulta ancora carente, non strutturato e definito. La presa in carico dei minori non accompagnati in Italia si caratterizza, ancora oggi, per la forte eterogeneità delle politiche sociali e socio-educative, per l’assenza di un unico modello sociale di riferimento e per la ricaduta differenziata a livello locale del fenomeno stesso". Preoccupa inoltre, soprattutto negli ultimi mesi, "l’incremento esponenziale dei dinieghi (circa il 60%) pronunciati dalle Commissioni territoriali competenti sulle istanze per il riconoscimento della protezione internazionale (asilo o protezione sussidiaria) o umanitaria, e il corrispondente innalzamento del livello di tensione nei centri di accoglienza variamente denominati, nei quali i migranti rimangono in attesa di una decisione sul loro status".



Mons. Giancarlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes, commentando i dati del nuovo Rapporto sulla protezione ha sottolineato come sia evidente la crescita delle accoglienze in strutture precarie e straordinarie (oltre il 300% in tre anni), mentre il numero dei richiedenti asilo e rifugiati negli SPRAR è aumentato solo del 20%: sono dati che chiedono di continuare un impegno di accoglienza diffusa e organica sul territorio nazionale, a tutela di un diritto fondamentale, quale è l’asilo.

Anche la situazione dei minori non accompagnati, quasi raddoppiati nel 2016 rispetto al 2015 – ha proseguito Mons. Perego -, vede ancora un’accoglienza in strutture straordinarie (12.000 su 14.000), inoltre concentrata sia nelle strutture straordinarie che negli SPRAR per i minori, soprattutto in Sicilia (10 volte più che in Veneto e cinque volte più che in Lombardia), e in Calabria, mentre cresce anche il numero degli “irreperibili”, almeno 8.000 nel 2016: un tema che richiede con urgenza l’approvazione definitiva e l’entrata in vigore della legge.

Focus: migrazione e salute mentale
«Nonostante manchino ancora ricerche e dati affidabili, gli operatori del settore hanno rilevato un aumento di richieste di ricoveri e cure psichiatriche da parte di migranti con vissuti di psico-traumatologia e talvolta di emarginazione sociale precedenti la migrazione».

«Nonostante la presenza di strutture dedicate di alto livello (la stessa rete dello SPRAR comprende progetti specifici dedicati ai richiedenti e rifugiati con disagio mentale e disabilità fisica), di fronte a una crescente domanda di assistenza psichiatrica, la risposta dei servizi italiani appare difficoltosa sia per la forte pressione cui essi sono stati sottoposti in modo relativamente inaspettato, sia per la necessità di sviluppare competenze cliniche e fornire soluzioni organizzative nuove… Per quanto tuttavia la situazione possa apparire complessa, tali difficoltà possono rivelarsi un’opportunità preziosa per promuovere la crescita e la maturazione complessiva di tutti i servizi assistenziali e sanitari coinvolti, con potenziali ricadute positive su tutto il sistema».

Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2016. Preoccupano le condizioni di precarietà dei minori non accompagnati

Il giorno 16 Novembre è stato presentata a Roma l’edizione 2016 del Rapporto sulla protezione internazionale in Italia di Fondazione M...
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